A Dog with Red Bow
Antonio Pallotta è nato a Isernia 15 luglio nel 1981 dove vive e lavora. Ha conseguito la laurea in Architettura presso la Facoltà di Pescara nel 2008.

Architetto e artista si occupa anche di poesia e di filosofia. In architettura Nel 2010 partecipa insieme ai suoi compagni universitari al concorso internazionale di progettazione per l’albergo diffuso nel borgo storico di Rosciolo, frazione di Magliano dei Marsi (AQ), aggiudicandosi il terzo posto; sempre nel 2010 vince il primo premio ex-aequo nel concorso di idee E-Plaza: Design, ITC Urban Architecture per la progettazione di seduta pubblica indetto dal comune di Jesi (AN).

Nel 2022 un suo lavoro di architettura disegnata viene pubblicato sul volume “Disegni d’autore 2” edito da Genova University Press (GUP).

Nel 2023 un suo lavoro di interior design viene pubblicato sulla rivista “Architetti Italiani” RDE editrice. Nel 2019 organizza e partecipa per la prima volta, in occasione della settima edizione del P.A.C.I. ad una collettiva di artisti e architetti, dedicata ai temi dell’architettura disegnata. Nel 2021 organizza e partecipa alla mostra collettiva “l’architettura dentro” presso la Galleria Spazio Arte Petrecca corredata di catalogo con prefazione di Luigi Prestinenza Puglisi e del Prof. Franco Purini. Sempre nel 2021 partecipa alla mostra collettiva “L’opera d’arte nell’opera d’arte, organizzata da Franco Purini e Enrico Ansaloni, presso Palazzo Lucarini di Trevi (PG).

Nel 2023 la sua ricerca sui temi dell’architettura è stata per la prima volta inserita in una tesi di laura in Metodologie e tecniche della comunicazione - presso l’accademia di belle arti di Napoli; titolo della tesi: “Gli spazi del silenzio. La crisi delle città e dell’individuo nella società moderna”.

Nel 2023 in occasione della decima edizione del PACI organizza, partecipandovi anche, una mostra collettiva di architettura disegnata, con alcuni dei maggiori rappresentanti della disciplina e con la supervisione scientifica di Franco Purini.

La stessa mostra viene trasferita nel mese di marzo 2024 a Palazzo Gravina, sede della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.

Nel mese di aprile 2024 viene invitato all’Accademia di Belle Arti di Sanremo a parlare dei temi trattati al PACI 2023.

Da febbraio a maggio 2024 partecipa alla seconda edizione del Laboratorio di Incisione per l’Architettura, organizzato da OFARCH - Officina di Architettura di Spoleto. In arte Dal 15 gennaio 2013 è il presidente dell’associazione SM’ART - l’arte sm! con la quale, in veste di direttore artistico, organizza il P.A.C.I. Premio Auditorium Città di Isernia ed altri eventi artistici.

Si avvicina all’arte con delle opere che rievocano la temperie culturale del cyberpunk e le teorie di Donna Haraway.

Abbandonata quella ricerca dal 2012, si dedica all’“interarting”, richiamandosi all’eventualismo, alle avanguardie artistiche dell’arte programmata, alle esperienze di Piero Manzoni, di Gianni Colombo e del gruppo T. Della sua ricerca fanno parte anche i tentativi di approfondimento degli apparati e dei retroterra teorico-filosofici. Da luglio a dicembre 2017 ha partecipato al master di perfezionamento di trecento ore per artisti under 35: “Proforma–dalla Forma al Mercato”, tenutosi a Campobasso presso l’università del Molise, aula Aratro. Nel 2020 è risultato fra i 100 finalisti con la pubblicazione dell’opera candidata sulla rivista ARTE n° 576 agosto 2021. Nel 2023 è tra i quaranta finalisti del Premio Arte Cairo con la pubblicazione dell’opera sulla rivista ARTE n° 601 settembre 2023 e partecipa alla mostra allestita presso il Museo della Permanente di Milano; l’opera è stata pubblicata sul Catalogo dell’Arte Moderna n° 58. È presente al MAAM di Roma, al Museo del Presente di Rende (CS), alla Tavola di Migliandolo di Asti, al Museo del Mar Castillo Fortaleza di Santapaola, Alicante, Spagna, all’Auditorium Unità d’Italia di Isernia, all’Archivio digitale della Galleria d’Arte Moderna, al Museo Archeologico F. Ribezzo di Brindisi, alla Fondazione Franco Summa, alla Gea Medica Istituto Europeo di Riabilitazione di Isernia. In occasione della visita a Cittadellarte ha lasciato una sua opera in forma di donazione spontanea al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.

Nel 2019 ha partecipato come artista in residenza al MACRO Asilo.

Si sono interessati alla sua ricerca: Gioia Cativa, Tommaso Evangelista, Paolo Meneghetti, Ferdinando Creta, Massimo Pasqualone, Maurizio Vitiello, Enzo Le Pera, Daniela Madonna, Giorgio Berchicci, Giorgio Grasso, Lorenzo Canova, Piernicola Maria di Iorio, Salvatore Parlagreco, Carmen D’Antonino, Silvia Valente, Brizia Minerva, Antonio Marrazza, Giuliana Schiavone, Fabio Benincasa, Marialuisa de Santis Dal 2021 al 2023 ha collabora in modo sistematico come co-direttore artistico e supporto tecnico con la galleria d’arte Spazio Arte Petrecca di Isernia.

Nel 2023 la sua ricerca artistica e filosofica è stata per la prima volta inserita in una tesi di laura in Metodologie e tecniche della comunicazione - presso l’accademia di belle arti di Napoli; titolo della tesi: “Gli spazi del silenzio.

La crisi delle città e dell’individuo nella società moderna”. È ideatore e Direttore Artistico di Terracielo - Museo a Cielo Aperto di Macchia d’Isernia (IS), inaugurato, nel mese di novembre 2023, con l’installazione di un Terzo Paradiso, ispirato al lavoro di Michelangelo Pistoletto.

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Progetto e Direzione Lavori della facciata principale del bar caffè risorgimento a Isernia.


anno 2011

La prima realizzazione. Il disegno dell’ insegna pubblicitaria è parte integrante del progetto dell’intera facciata. Il cassone infatti è la ragione d’essere del decoro profilato a guscio che si raccorda alla paraste disegnate sulle facciate, e che pertanto costituisce un ornamento integrale irrinunciabile. Si tratta una sorta di trabeazione continua che alloggia l’impianto di illuminazione. La luce che irradia non solo dalla parte verticale (il risvolto del cassone è dello stesso plexiglass trasparente) scende soffusamente a cascata lambendo i grandi vetri delle facciate. Un eventuale obiezione di ridondanza in merito alla profondità dell’insegna lungo tutto il vicolo (quello che corre sulla facciata laterale) trova giustificazione negli effetti di luce, che altrimenti si perderebbero. Dall’interno del locale, e soprattutto da quel lato, dove sono sistemati i tavolini, l’insegna è molto visibile, poiché essa è più bassa rispetto all’altezza del controsoffitto interno. La percezione dall’interno non sarebbe così più continua e uniforme e ciò andrebbe sicuramente a svantaggio del generale senso di confort visivo. L’interruzione dell’insegna anche su uno solo dei vetri laterali, causerebbe degli inestetismi derivanti in questo modo anche dal diverso taglio dei vetri stessi. Oltre quindi alla perdita dei fattori luminosi, perderemmo il senso complessivo dell’intero spartito murario. Inoltre, rinunciando alla continuità dell’insegna rinunceremmo all’ultima parasta e al relativo capitello i quali sono gli unici due elementi che dinamizzano la parete cieca sul fronte laterale. Infine l’infisso confinante con tale parete risulterebbe così l’unico a non essere incorniciato dagli elementi verticali.

Saranno utilizzati il plexiglass trasparente satinato o semi opaco per il fondo. I caratteri saranno invece sporgenti di un polimero opaco di colore bianco, senza necessità di essere retro-illuminati singolarmente visto il neon passante per l’intera lunghezza del cassone. Il carattere scelto è il BODONI XT minuscolo in corsivo, perché ha i caratteri alti e le sporgenze contenute, in modo da poter ottimizzare il rapporto L / H.

Per la vetrofania verrà predisposto un puntinato adesivo da sui vetri per diaframmarli dal passaggio dei pedoni sul marciapiede. Al centro di ogni vetro è posto un oculo ellittico anch’esso adesivo, sul quale campeggia la L a rievocazione degli stessi pannelli decorativi che rivestono il bancone.

Ultima nota a proposito della dicitura: “caffè risorgimento”. È un bel nome, affatto banale. La parola Risorgimento può possedere diverse accezioni non direttamente riconducibili alla contingente presenza di un corso viario. Non è per niente trascurabile nemmeno che la scritta si coniughi perfettamente con la dimensione orizzontale dell’insegna. Le superfici verticali non vetrate saranno rivestite in piastrelle di ceramica bruna effetto meteor.